«Prodiga grazia, perché spendi
solo per te il patrimonio della tua bellezza?»
I temi del narcisismo e dell’usura (intesi qui come forma d’uso) in questo sonetto sono più sviluppati, con i suoi riferimenti a volontà e testamenti. I termini “spendi”, “patrimonio”, “lascito” e “generoso”, implicano che la generosità della natura dovrebbe essere equamente distribuita a coloro che ne beneficiano.
Sonetto 4 Prodiga grazia, perché spendi |
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Il poeta definisce il suo giovane amico “ricco avaro”, affermando che abusa dei molti doni di bellezza che la natura gli ha dato e quindi è un “arido usuraio”, un termine commerciale che ricorda i tre sonetti precedenti.
Il Sonetto 4 riassume tutto ciò che il poeta ha detto finora. In una serie di domande e dichiarazioni, parla dell’uso saggio della natura, che presta generosamente i suoi doni a coloro che sono ugualmente generosi nel perpetuare la natura avendo figli. Ma l’accaparrare del giovane contrasta con l’abbondanza della natura. Le righe 7 e 8 esprimono questo contrasto in termini di usura: “Arido usuraio, perché sperperi / questa enorme ricchezza senza riuscire a vivere?”
La conclusione inevitabile è che se il giovane non usa correttamente la sua bellezza, morirà senza figli e condannerà se stesso all’oblio, ma se genera un figlio, sarà ricordato. Il distico finale presenta queste possibilità contrastanti. La riga 13 usa immagini di morte familiari per esprimere il risultato negativo di morire senza figli: “La tua inutile bellezza sarà con te sepolta”. Tuttavia, la riga 14 suggerisce che se il giovane usasse la sua bellezza per avere un figlio, la sua bellezza sarà accresciuta perché l’avrà usata come vuole la natura.
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Crediti
Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)
Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture