«Lo specchio non mi convincerà che sono vecchio,
finché tu e giovinezza avrete la stessa età».
Fino ad ora, i sentimenti del poeta sono saliti al livello dell’estasi; nel Sonetto 22, insinua – forse illudendosi – che i suoi affetti vengano ricambiati dal giovane. Egli dichiara che la bellezza del giovane “altro non è che degna veste del mio cuore / che vive nel tuo petto, come il tuo nel mio”.
Sonetto 22 Lo specchio non mi convincerà che sono vecchio, |
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Per riconciliarsi con il declino fisico causato dall’invecchiamento, il poeta sostiene che finché mantiene l’affetto del giovane, lui e il giovane saranno la stessa cosa; può sfidare il tempo e la propria mortalità perché compensa il suo declino fisico con l’età del giovane. Finché il giovane rimane tale, lo sarà anche il poeta.
L’immagine del poeta e del giovane che si scambiano i cuori è espressa in un linguaggio molto intimo: Il poeta assicura al giovane che manterrà il suo cuore “qual tenera nutrice il suo bimbo da mal protegga”. Tale linguaggio presuppone uno scambio di affetto, ma rivela anche il problema di un amante più anziano che cerca di ignorare la differenza di età tra lui e il suo amante molto più giovane. Alla fine del sonetto, il poeta appare eccessivamente possessivo nei confronti del giovane: “Non sperare nel tuo cuore quando il mio sarà distrutto: / tu mi hai donato il tuo non per averlo indietro.”.
Sonnet 22 – In English
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Crediti
Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)
Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture
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