«Non sia chiamato idolatria il mio sentimento,
né creduto un idolo il mio caro amore».
Come se non fosse già chiaro, il poeta scrive di avere un solo vero amore e che la sua poesia è solo per il giovane – l’identica affermazione presentata nel Sonetto 76.
Sonetto 105 Non sia chiamato idolatria il mio sentimento, |
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Proprio come la bellezza del giovane è immortale, così lo è anche l’amore immutabile del poeta per il giovane: “Devoto è oggi il mio amore, devoto sarà domani, / sempre costante nel suo splendido sentire.”
Il Sonetto 105 ripete l’idea contraddittoria che “Bellezza, bontà e virtù” offrono infinite possibilità per l’immaginazione del poeta. Solo entro i confini di una forma definita l’immaginazione scopre il significato dell’infinito: ““Bellezza, bontà e virtù” spesso han vissuto sole / ma mai han dimorato in un’unica persona” – nel giovane. La bellezza del giovane è sempre l’argomento dei versi del poeta, ma ci sono infiniti modi per esprimere questa bellezza. Tuttavia, se i vari mezzi che il poeta impiega esprimano veramente la bellezza della giovinezza è altamente discutibile.
Sonnet 105 – In English
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Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)
Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture
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