«V’è altro nel cervello che inchiostro possa scrivere
che il mio sincero spirito non ti abbia dedicato?».
Ammettendo che rischia di rimanere a corto di nuove idee e “devo ripetere ogni giorno le stesse cose” del giovane, il poeta sostituisce la creazione appena immaginata con il rito; l’amore ridondante trova un nuovo significato nella ripetizione “Così quell’eterno amore in rinnovata veste, / non dà peso alla polvere e al logorio del tempo.”
Sonetto 108 V’è altro nel cervello che inchiostro possa scrivere |
»»» Introduzione ai Sonetti
»»» Elenco completo Sonetti
»»» I Sonetti in Inglese, con audio lettura
Psicologicamente malsano, il poeta regredisce di nuovo a vedere se stesso e il giovane come “tu mio, io tuo”. Rivive il passato, ma lo fa in modo tale che il passato sembri nuovamente fresco: “trovando il primo concetto d’amor perpetuato / dove tempo e apparenza lo penserebbero distrutto”. Poiché la realtà comporta ferite e accuse del passato, il poeta sceglie di vivere in un mondo fantastico in cui non è costretto a ricordare il trattamento narcisistico che i giovani hanno di lui.
Sonnet 108 – In English
»»» Sonetto 107
»»» Sonetto 109
Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)
Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture