«Se il mio grande amore fosse figlio della sorte,
qual bastardo del Destino vivrebbe come orfano».
Sviluppando ulteriormente il tema della fedeltà del sonetto precedente, il poeta sostiene che l’amore – “quell’eretica politica” – non è soggetto a cancellazione o cambiamento.
Sonetto 124 Se il mio grande amore fosse figlio della sorte, |
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A differenza dell’amore degli altri, che è “or soggetto all’amor del Tempo, ora al suo odio”, il suo amore lealee non è suscettibile al danno del tempo : “No, il mio amore nacque lungi da questi rischi; / non subisce precarietà di fasti, né soccombe / ai colpi di sordide congiure. “
Questo oscuro sonetto è carico di riferimenti politici e religiosi. Il poeta ipoteticamente chiama il suo amore “il figlio della sorte” ma rifiuta questa affermazione nel distico conclusivo, in cui castiga quelle persone – “quei creduli del tempo” – che “per glorie effimere distrussero se stessi” – cioè, persone che si pentono all’ultimo momento della loro vita. La figura retorica “creduli del tempo” allude anche ai rivali del poeta, che perseguono la ricompensa materiale, il patrocinio e l’interesse personale in nome dell’amore.
Sonnet 124 – In English
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Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)
Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture
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