«È per paura di inumidire gli occhi di una vedova
che disperdi il tuo io in continuo celibato?».
Nel Sonetto 9 il poeta immagina che il giovane si opponga alla beatitudine del matrimonio in quanto potrebbe comunque morire giovane o morire lasciando una vedova in lutto e un bambino orfano.
Sonetto 9 È per paura di inumidire gli occhi di una vedova |
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A queste argomentazioni, il poeta risponde che se il giovane si sposa, ha un figlio e poi muore, almeno la sua vedova sarà consolata dal figlio che il giovane ha generato; in questo modo la sua immagine non verrà distrutta con la sua morte. Inoltre, non sposandosi, il giovane farà del il mondo intero la sua vedova.
Shakespeare continua l’immaginario commerciale così prevalente nei sonetti precedenti. Il concetto di amore non è del tutto distinto dalla ricchezza commerciale, Shakespeare collega coloro che trafficano per amore al mondo in generale. Quando una persona poco parsimoniosa fa un cattivo uso della sua ricchezza ereditata, solo coloro che la sperperano ne traggono beneficio. Il paradosso sta nel fatto che l’accaparramento della bellezza dell’amore è il modo più sicuro per sperperarlo: un amore così consumante per se stessi trasforma innaturalmente la vita all’interno, uno spreco sentito da tutti.
Sonnet 9 – In English
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Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)
Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture
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