«Lascia ch’io confessi che dobbiamo separarci
anche se il nostro amore è un uno indivisibile».
Gli ostacoli all’amicizia tra il poeta e il giovane rimangono, ma il poeta non è più del tutto ingannato dal suo giovane amico. Tuttavia, sostiene ancora che il loro amore reciproco è più forte che mai: “Lascia ch’io confessi che dobbiamo separarci / anche se il nostro amore è un uno indivisibile”. Ciò che è più chiaro che mai, però, è che il poeta ha torto.
Sonetto 36 Lascia ch’io confessi che dobbiamo separarci |
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L’indifferenza del poeta per i continui comportamenti scorretti del giovane – “quelle colpe” – si trasforma in un aperto disprezzo, non nei confronti del giovane, ma piuttosto nel dover rimanere pubblicamente separato da lui. La necessità di una separazione – “un’ingiustizia separa le nostre vite” – è una decisione nata dalla saggezza conquistata a fatica. La vergogna pubblica fa desiderare al poeta di sopportare da solo la sua sofferenza, astenendosi pubblicamente dal riconoscere il giovane: “non potrò mai più mostrar d’esserti amico, / … / né tu potrai onorarmi con palese simpatia”. Ciò che è dolorosamente evidente è che il poeta è stato pubblicamente ridicolizzato e che il giovane continua a chiedere in modo ingannevole il favore degli altri. A questo punto nei sonetti il rapporto tra i due uomini sembra unilaterale e incredibilmente ingiusto.
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Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)
Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture