«Che tu abbia lei non è tutto il mio tormento
eppur si sa che l’ho teneramente amata».
È solo in quest’ultimo sonetto riguardante il giovane e l’amante del poeta che quest’ultimo rende pienamente evidente la ragione principale del suo essere così sconvolto: “ma che lei abbia te è quanto più m’accora, / una sconfitta in amore che mi brucia dentro.”
Sonetto 42 Che tu abbia lei non è tutto il mio tormento |
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Il poeta è addolorato dall’infedeltà della sua amante, ma si lamenta ancora di più del fatto che lei abbia ciò che desidera così famelicamente: le attenzioni fisiche ed emotive del giovane.
Riconciliare se stesso con il comportamento della sua amante richiede tutti i poteri di espressione e di autoinganno del poeta. Argomenta tortuosamente che siccome lui e il giovane condividono personalità, devono condividere la stessa donna: “Ma eccone la gioia: lui ed io siamo una sol cosa: / o dolce inganno, ella dunque ama me soltanto.” Allo stesso modo, poiché il poeta ama la donna e poiché la donna ha una relazione con il giovane, la conclusione razionale – secondo il poeta – è che il poeta e il giovane sono molto più vicini nella loro relazione.
Sonnet 42 – In English
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Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)
Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture
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