«Ma non crucciarti: quando quel fatale arresto
che ogni cauzion ricusa mi condurrà lontano».
Il poeta continua con la preoccupazione ossessiva per la propria morte. Anche se sottolinea la propria inadeguatezza come persona, afferma con coraggio la grandezza dei suoi versi: “la mia vita avrà un retaggio in questi versi / che a mio ricordo resterà sempre con te”.
Sonetto 74 Ma non crucciarti: quando quel fatale arresto |
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Afferma che la sua parte migliore sopravvivrà alla sua morte nelle sue poesie. In linea con il suo stato d’animo esagerato, il poeta allude alla convinzione che la sua scomparsa sarà “troppo vile” perché il giovane lo ricordi, ma la parte migliore di lui sopravvivrà nei suoi versi immortali.
La sensazione del poeta che i suoi sonetti siano un memoriale per il giovane – e per il poeta stesso – è nettamente diversa dal suo precedente atteggiamento nei confronti dei suoi versi. Solo due sonetti prima, nel Sonetto 72, scrisse di vergogna e definì i suoi versi privi di valore: “Umiliar mi sento da tutto ciò che scrivo / e ugual per te sarebbe amare cose indegne”. Ma qui nel Sonetto 74, afferma che il suo verso ha valore perché contiene immagini del giovane, proprio come il suo corpo trattiene la sua anima. Con il distico conclusivo, “Il valore del corpo è quanto esso contiene / e quello è qui e con te rimane”, il poeta ha chiuso il cerchio – di nuovo – e ora è orgoglioso dei suoi versi.
Sonnet 74 – In English
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Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)
Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture
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