«Chi il meglio di te dice, non può dir di più
di questo ricco elogio che tu solo sei tu».
Il poeta offre consigli – mentre critica il poeta rivale – a qualsiasi scrittore che desideri ottenere la vera poesia: copiare e interpretare la natura sono necessari per l’arte, ma la natura riccamente ornamentale crea arte falsa.
Sonetto 84 Chi il meglio di te dice, non può dir di più |
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Per questo motivo, nessuna distorsione della bellezza del giovane lo descrive. Il poeta ha solo bisogno di dire la semplice verità per adulare meglio il giovane: “Riporti egli soltanto quanto in te sta scritto / senza sciupare quel che natura creò sì chiaro”.
Criticando la dipendenza del giovane dalle lodi come segno di cattivo gusto, il poeta censura il suo amico per aver ceduto alla glorificazione del poeta rivale di lui, che dice sono solo chiacchiere e quindi non fa bene al giovane. Il poeta chiarisce che la giovinezza perpetua la falsa arte del poeta rivale: “Ma alle tue belle grazie tu aggiungi una sventura, / la bramosia di elogi che sciupa ogni tuo pregio”. Chiaramente l’amore non distorce il giudizio del poeta; il suo rimprovero al giovane stabilisce il suo spirito indipendente, che finora è stato purtroppo carente.
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Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)
Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture
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