«Dove sei, mia Musa, che da lungo tempo oblii
di cantare chi ti dona tutta la tua possanza?».
Il Sonetto 100 segna un cambiamento nel pensiero del poeta rispetto ai sonetti precedenti, in cui ci si aspettava che la semplicità della sua poesia guadagnasse il favore dei rivali e suggerisce l’affetto in declino del poeta per il giovane.
Sonetto 100 Dove sei, mia Musa, che da lungo tempo oblii |
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Sappiamo che è passato del tempo da quando scrisse il sonetto precedente perché il poeta si rimprovera di aver trascurato di scrivere versi sul giovane: “Dove sei, mia Musa, che da lungo tempo oblii / di cantare chi ti dona tutta la tua possanza?” Con tono disinvolto e rilassato, il poeta si esorta a comporre complimenti sul giovane, perché ora non c’è nessun poeta rivale che ne attiri l’attenzione: “Ritorna (Musa), o smemorata, e subito riscatta / con accurati metri il tempo che hai sprecato”. Nota la falce e la “perversa lama” riferimenti alla morte e al decadimento del tempo nel distico conclusivo; il poeta sembra incapace – o riluttante – a creare nuove immagini nei suoi versi.
Sonnet 100 – In English
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Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)
Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture