«Per amor, ti prego, rimprovera la Fortuna,
divinità colpevole di ogni mia mala azione».
Il Sonetto 111 si concentra in particolare sui lamenti del poeta sulle sue disgrazie. Si risente del fatto che le circostanze lo abbiano costretto a comportarsi come ha fatto perché la fortuna ha fornito in modo così meschino la sua nascita “che meglio non provvide alla mia vita / se non con rozzi mezzi che insegnan rozze maniere”.
Sonetto 111 Per amor, ti prego, rimprovera la Fortuna, |
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Oltre che un’allusione al lavoro, le osservazioni del poeta sono generali e non identificano esplicitamente la sua professione. In ogni caso, differisce dal giovane in quanto non possiede mezzi di sostentamento privati e indipendenti. La frase “rozzi mezzi”, quindi, può significare che deve cercare il patrocinio attraverso “rozze maniere” – per esempio, la ricerca del favore attraverso versi adulatori. Come sostengono alcuni critici, ciò non significa necessariamente che il poeta sia un attore associato all’arte scenica.
L’osservazione “Da questo viene il marchio che il mio nome impronta” esprime la determinazione del poeta a fare ammenda per l’insincerità dei suoi elogi lusinghieri e per aver abbandonato brevemente il giovane. Si scusa per le sue motivazioni materialiste e due volte chiede al giovane di avere “pietà” per guarirlo.
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Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)
Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture
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