Sonetto 142

Shakespeare. Sonetto 9

«Amore è il mio peccato e odio la tua miglior virtù:
odio del mio peccato, fondato su amor colpevole». 

Approfondendo la consapevolezza del peccato, il Sonetto 142 riassume tutta la fatua e insaziabile passione del poeta. Sostiene il rifiuto della donna del suo amore perché ritiene che il suo amore per lei non sia degno di lui: “Amore è il mio peccato e odio la tua miglior virtù: / odio del mio peccato, fondato su amor colpevole.”

Sonetto 142
Leggi e ascolta

Amore è il mio peccato e odio la tua miglior virtù:
odio del mio peccato, fondato su amor colpevole.
Oh ma confronta il mio stato al tuo
e scoprirai che il mio non merita rimprovero;
o se lo merita, non da quelle labbra tue
che hanno profanato il carminio che le adorna
e al pari delle mie suggellato falso amore,
sottraendo a letti altrui i lor legittimi piaceri.
Sia mio diritto amarti, come tu ami quelli
che i tuoi occhi anelano quanto i miei ti tediano:
radica nel tuo cuor pietà, affinché crescendo,
possa la tua pietà meritare d’essere pietita.
Se cercherai di avere quanto tu or rifiuti
dal tuo stesso esempio potrà esserti negato.

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Traduzione in Italiano di Maria Antonietta Marelli (I Sonetti – Garzanti editore)

Audio in Italiano – Lettura di Valter Zanardi dal canale YouTube VALTER ZANARDI letture

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