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William era il terzo figlio di John e Mary Shakespeare. Cinque dei loro otto bambini sopravvissero, e due di loro diventarono attori: William stesso ed anche il fratello minore Edmund (nato nel 1580), che lo seguì a Londra. Quando il padre si installò a Stratford, era guantaio, e vi comperò la casa di Henley Street, luogo di nascita del poeta. Artigiano rispettato, scala i livelli della notorietà fino a diventare baglivo (sindaco) della città, nel 1568.

La famiglia di Shakespeare fu segnata dalla confusione religiosa che si verificò quando la regina Elisabetta succedette alla cattolica Maria Tudor nel 1558. La sorella maggiore di Shakespeare infatti fu battezzata nella fede cattolica, mentre William lo fu secondo il rito della chiesa anglicana. John Shakespeare aveva aderito infatti alla nuova chiesa. Fra i compiti che gli spettavano, doveva fare in modo che gli affreschi della volta del Guildhall, giudicati troppo papisti, fossero sbiancati con la calce. Sceglie un nuovo maestro per la scuola, che, in seguito alla Riforma, era diventata grammar school del re. William probabilmente vi fu ammesso verso l’età di quattro anni, e vi apprese a leggere nel libro di preghiere anglicano (Prayer Book). È soltanto verso sette anni che poté beneficiare della cultura umanista dei maestri di scuola usciti, per la maggior parte, da Oxford, centro d’irradiazione degli studi classici.

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    di Mattia Bonasia.  “The Merchant of Venice”, una delle opere teatrali più rappresentate nei teatri di tutto il mondo, va letta almeno due volte. Infatti se ci si limita alla prima, si ha netta l’impressione di un forte antisemitismo. Alla seconda invece, mettendosi a leggere…

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    Di Davide Rondoni.  Per quanto 500 anni di letture e di analisi inseguano i Sonnets, i segreti sulla loro composizione non si eliminano. E ogni lettore leggendo queste poesie ha una grande chance per chiarirsi alcune questioni riguardanti il proprio modo di vivere l’amore, ma avrà…

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    Di Alberto Pellegrino.  Oggetto di migliaia di analisi e interpretazioni, Amleto è uno dei grandi miti moderni per aver segnato il passaggio dell’Inghilterra dal medioevo all’età rinascimentale, per avere un protagonista che rappresenta il nuovo intellettuale borghese, l’uomo di Copernico e della Riforma, l’uomo con…

  • Macbeth: Follia, cupidigia e destino
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    Percorso didattico.  Di Oscar Serino, Basilio Sciacca Opera teatrale composta presumibilmente a cavallo tra il 1605 e il 1608, il Macbeth è considerato l’ultima delle quattro grandi tragedie di William Shakespeare, al pari dell’Amleto, di Re Lear e dell’Otello. Due caratteristiche che la contraddistinguono dalle…

  • Shakespeare e la filosofia occulta del Rinascimento
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    L’estetica del colore nel Macbeth di Caroline Pagani Ut (Occulta) Philosophia Poesis Il mistero che avvolge l’identità di William Shakespeare è noto ed è stato molto discusso. Quel che è meno enigmatico è il fatto che egli sia stato immerso in quel clima storico-culturale di…

  • Shakespeare e l’armonia
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    Di Francesco Lamendola.  Proprio quando la riflessione shakespeariana sull’uomo, sulle sue passioni distruttrici, sull’egoismo, la gelosia, l’invidia, la sete di potere, l’ingratitudine, sembra raggiungere l’acme, proprio a quel punto subentra, gradualmente e quasi impercettibilmente, l’aspirazione, se non proprio il senso, d’una ritrovata armonia da Accademia…

  • “Sogno di una notte di mezza estate”: due trame che si snodano parallelamente
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    Di Cristina Biolcati.  Il notturno, le atmosfere che precedono il sonno e la veglia, permettono di evadere, compiendo un salto nel fantastico. Poeta è chi sa attingere ai sogni e diffondere sogni, questa pare essere l’idea di base che sottende a tale opera. Una volta…

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    Analisi – Giulio Cesare. Shakespeare W.

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    Di Umberto Eco.  da “Il Corriere della Sera” del 9 gennaio 2003. “Un uomo di così scarsa cultura poteva essere soltanto un prestanome”.  Shakespeare era per caso Shakespeare? è il titolo di un racconto che Umberto Eco ha scritto per l’Almanacco del Bibliofilo 2003, edito…

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    Da la soffitta incantata.  Moltissimi lavori di Shakespeare hanno re o sostituti di re sotto forma di duchi o altri ruoli, rappresentano il senso di autorità, ma anche la domanda se un re è un buon re o un cattivo re. Ci sono molte di…

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    Di Tiziano Fratus.  Nel 1983 Eduardo De Filippo ottuagenario consegnava la sua riscrittura de «La tempesta» di William Shakespeare all’Einaudi, per uscire poche settimane più tardi nella collana «Scrittori tradotti da scrittori». Eduardo aveva ricevuto un anno addietro la visita di Giulio Einaudi, che gli aveva…

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    Da Libre Associazione di idee.  Nel 1927 un giornalista romano, Santi Paladino, con un articolo sul quotidiano “L’Impero” dal titolo “Il grande tragico Shakespeare sarebbe italiano”, affermò che il “bardo di Stratford” sarebbe stato il calvinista siciliano Michelangelo Florio (Michel Agnolo), figlio di Giovanni Florio…

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    Di Giangiuseppe Pili.  «Re Lear» è la tragedia dell’amore tra giovani e vecchi. I giovani hanno bisogno dei vecchi, hanno bisogno della loro pazienza, della loro capacità di vedere le cose senza fretta, della loro pacatezza, del loro affetto. Ma queste virtù sono davvero dei…

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    Di Martina Raule.  La grandezza dell’opera sta proprio nell’abilità del grande drammaturgo di creare un personaggio così profondamente cattivo ma allo stesso tempo così maledettamente affascinante: un istrione che con arguta ironia e crudeltà, sempre dissimulate con retorici e sfarzosi monologhi sulla nobiltà d’animo e sul…

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    di Enrico Galavotti.  “The Merchant of Venice”, una delle opere teatrali più rappresentate nei teatri di tutto il mondo, va letta almeno due volte. Infatti se ci si limita alla prima, si ha netta l’impressione di un forte antisemitismo. Alla seconda invece, mettendosi a leggere…

  • William Shakespeare il teorico del tirannicidio
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    Di Nicola Zotti.  Shakespeare il narratore e il poeta popolare e di successo, trasmise al suo pubblico il sapore e la passione per la politica, la sua accessibilità e praticabilità, liberando le menti e abbattendo qualsiasi ostacolo culturale si frapponesse tra i borghesi inglesi e…

  • Suicidio e libertà negli eroi di Shakespeare
    Suicidio e libertà negli eroi di Shakespeare

    Di Luca Burzelli.  È rintracciabile in alcuni protagonisti dell’opera del drammaturgo inglese il carattere eroico del suicidio: sono vicende di uomini in netta frattura con la società in cui vivono e che per questo scelgono di morire per far valere chiaramente il loro contrasto e…

  • L’antropologia spietata di Shakespeare
    L’antropologia spietata di Shakespeare

    Di Gianpiero Menniti.  Raccontare il teatro shakespeariano allo scopo di scoprire il segreto della sua perenne modernità impone una prova di coscienza: immergersi nell’abisso morale dei suoi personaggi per intuire la verità abilmente nascosta della loro ineffabile umanità. Solo così emerge una poetica che non…

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    Shakespeare fratello d’Italia

    Di Masolino D’Amico.  Cè tanta Italia in Shakespeare: un amore che curiosamente tardò a essere ricambiato. Ancora nel ’700 il Bardo era poco noto da noi. Preceduta da libere versioni francesi all’origine di adattamenti musicali molto lontani dai drammi, come I Capuleti e i Montecchi di Bellini…

  • La femminilità in Macbeth: Lady Macbeth e le Sorelle Fatali
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    Di Gioia Nasti.  Per Macbeth le Sorelle Fatali sono la realizzazione dei suoi desideri nascosti di potere ed ambizione, una sorta di giustificazione, come se egli fosse autorizzato a comportarsi in un determinato modo per “conformarsi” alle loro profezie. Secondo questa distorta interpretazione della realtà,…

  • Women of Will: L’evoluzione dei personaggi femminili nell’opera di Shakespeare
    Women of Will: L’evoluzione dei personaggi femminili nell’opera di Shakespeare

    Di Altea Solari.  Tina Packer nel suo Women of will, pubblicato da Vintage Books nel 2004, delinea in modo preciso e puntuale il percorso di cui parlo; lo divide idealmente in cinque atti, ognuno dei quali raggruppa una serie di opere con figure femminili assimilabili. da Soft…

  • Realtà e rappresentazione ne “Il racconto d’inverno”
    Realtà e rappresentazione ne “Il racconto d’inverno”

    Il rapporto problematico tra realtà e rappresentazione sta alla base del nocciolo drammatico de «Il racconto d’inverno». Lo si può affrontare da due diverse prospettive: in primo luogo, come rapporto gerarchico, per cui la realtà deriva dalla rappresentazione che se ne fa: in questo senso…

  • La rappresentabilità dei testi teatrali shakespeariani
    La rappresentabilità dei testi teatrali shakespeariani

    Di Goffredo Raponi.  Sulla rappresentabilità dei testi teatrali shakespeariani come di materiale letterario ancora suscettibile di “ricreare Shakespeare nella parola parlata e nel gesto” la critica non ha indagato abbastanza. Si continua a tradurre Shakespeare per il teatro, su testi che di teatrale hanno ben…

  • Interpretazioni politiche del Coriolano di Shakespeare
    Interpretazioni politiche del Coriolano di Shakespeare

    Di Stanley Cavell Una versione del presente saggio fu inviata alla professoressa Janet Adelman in occasione di un convegno su Shakespeare, da lei organizzato, da tenersi a Stratford-upon-Avon nel 1981. Io non fui in grado di prender parte a quel Congresso e, quindi, alle discussioni…

Si ignora quasi tutto di Shakespeare dall’anno della nascita dei gemelli a quello dove lo sappiamo a Londra. Fu apprendista presso la bottega del padre, o nel Lancashire? Vi incontrò gli attori del conte di Derby, lord Strange? L’ipotesi non è inverosimile, poiché questi attori apparterranno più tardi, come Shakespeare stesso, alla compagnia del lord Ciambellano. Si è pensato ad un viaggio in Francia ed in Italia. Sarebbe forse ripartito verso Londra con gli attori della compagnia della regina, che erano passati a Stratford nel 1587? Shakespeare aveva una famiglia da mantenere, e gli attori potevano sperare di arricchirsi investendo nella costruzione di nuovi teatri. Così nacquero The Theatre nel 1576, la Courtine nel 1577 e The Rose nel 1587. Shakespeare si sarebbe inizialmente guadagnato da vivere custodendo i cavalli dei gentiluomini all’ingresso di questi teatri. Ciò che è certo, è che inizia a scrivere.

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